Lucerna: dolce vita sul lago
Il centro elegante e gli hotel di design, i tesori della
Collezione Rosengart e la nightlife, le terrazze dei caffè e le sontuose
spa, i maestri cioccolatieri e i grandi nomi della musica classica al
Lucerne Festival. Alla scoperta di una delle più belle città della
Confederazione
“Quella sono io”, dice Angela Rosengart, 81 elegantissimi anni,
nell’indicare il ritratto a matita di una timida giovinetta poco più che
ventenne. L’autore? Un grande amico del padre,
Pablo Picasso. Capita anche questo a
Lucerna.
Andare a visitare un museo e trovare a spiegarlo chi sembra essersi
appena materializzato dal quadro che hai davanti. Una sorpresa che,
nelle sale della
Collezione Rosengart (Pilatusstrasse 10), la signora riserva spesso ai visitatori della sua straordinaria raccolta di classici moderni,
da Claude Monet a Marc Chagall, forte, tra gli altri, di ben
132 Picasso e 125 Paul Klee.
Un tesoro messo insieme in lunghi anni di lavoro da lei e dal padre
Siegfried, mercante d’arte tra i più influenti del Novecento. Nel 2002
Angela stacca i suoi ricordi dalle pareti di casa, coperte di capolavori
dal pavimento al soffitto,
li porta nel grande edificio neoclassico già sede della Banca Nazionale Svizzera e li apre al pubblico.
Un ulteriore fiore all’occhiello di questa città dalla cornice naturale
mozzafiato, che molti considerano la più bella di tutta la
Confederazione.
Una passeggiata lungo gli 850 metri di ciò che resta del
Museggmauer, fortificazione medievale intervallata da nove formidabili torri, lo conferma. Con scorci da cartolina sul
Lago di Lucerna, sulla spettacolare cortina di
vette alpine sovrastate dal massiccio del Pilatus (2132 m),
sul fiume Reuss,
attraversato da romantici ponti di legno
(oltre i quali funzionano le cosiddette “chiuse ad ago” che, abbassate o
alzate manualmente, regolano il livello delle acque), sul centro
storico tutto pedonale, con il suo armonioso contrappunto di raccolte
piazzette medievali,
eleganti palazzi dalle facciate dipinte o graffite e finestre a sporto, fontane barocche, stradine listate di botteghe, locande e osterie dalle insegne in ferro battuto.
Una città museo? Tutt’altro. A dare un tocco di allegria mediterranea a questa perfetta scenografia mitteleuropea ci pensano i
mercati di alimentari, fiori, artigianato
che, nel corso della settimana, si alternano negli angoli più
suggestivi, e poi l’ininterrotta teoria delle animate terrazze di caffè e
ristoranti affacciate sulla Reuss. Tra le più frequentate, quelle di
Pfistern ,
indirizzo storico, attivo dal 1578, che in inverno serve la rinomata
fondue in ben 100 varianti e, tutto l’anno, specialità tipicamente
lucernesi come il
Lozärner Fritschi-Paschtete, pasticcio di carne di manzo e di maiale con funghi, mele, uvetta e verdure di stagione ; la terrazza del
Des Alpes che, accanto a cordon-bleu da antologia, offre anch’esso rustiche squisitezze cantonali quali il
Lozärner Märitbrättli, insalata di speck e salsiccia affumicata con formaggio d’alpeggio ; e quella del
Balances che,
con i suoi 14 punti Gault&Millau, coniuga ricerca gastronomica,
atmosfere storiche e arredi di design per una clientela di tendenza
(Weinmarkt 5, tel. 0041.414182828. Orari: 7-0.30, mai chiuso.
Consigliata la prenotazione. ).
Dalle terrazze sulla Reuss, seduti a sorseggiare un cocktail a base di
Kirsch ,
l’acquavite di ciliegie emblema della regione e pretesto per un vero e
proprio itinerario tra distillerie e paesaggi campestri, si ha
l’illusione di toccare il famoso
Kapellbrücke, simbolo di Lucerna dal XIV secolo e più antico ponte in legno coperto d’Europa. Con la sua caratteristica
Wasserturm, torre ottagonale
che ebbe di volta in volta funzione di faro, prigione, tesoreria,
scavalca il fiume in diagonale e sembra quasi finire in bocca
all’imponente chiesa barocca dei Gesuiti, inondata di luce e stucchi
rosa, nonché custode di un monumentale organo storico. Le sue torri
gemelle dalle cupole a bulbo dominano la sponda sinistra del fiume,
invasa
ogni sabato, da maggio fino a ottobre, da un affollato mercatino delle pulci. Guarda invece verso il lago l’avveniristica struttura in vetro e acciaio del
KKL Luzern (Kultur-und Kongresszentrum, Europaplatz 1),
gioiello dell’archistar Jean Nouvel, voluto per ospitare la collezione d’arte svizzera del
Kunstmuseum e, soprattutto, una
sala da concerti dall’acustica perfetta, tra le migliori al mondo, sede ufficiale del
Lucerne Festival
che, dal 1938, ha fatto di Lucerna una delle capitali mondiali della
musica classica. Tre gli appuntamenti annuali: a Pasqua con il
repertorio sacro, in estate con la tradizione sinfonica, in autunno con
quella pianistica, quando i virtuosi della tastiera trasformano la città
in un palco a cielo aperto, grazie anche ai concerti del Piano
Off-Stage nelle lounge di club e grand hotel. Ma,
nei giorni del festival, qui tutto vibra a suon di musica. Anche il palato. La storica pasticceria
Bachmann seduce
occhi e papille con una produzione squisitamente artigianale di
cioccolatini a forma di strumenti musicali. E nel suo atelier sul
lungolago alberato, anche
Max Chocolatier
(Schweizerhofquai 2), maestro di alta cioccolateria, propone creazioni
da grandi occasioni. Una per tutte? I cioccolatini fregiati della chiave
di violino, con un wafer croccante che fa da supporto a una squisita
ganache di Rio Huimbi e Madagascar.
Quest’anno il Lucerne Festival si intreccia alle celebrazioni per il bicentenario della nascita di
Richard Wagner, il compositore tedesco che dal 1866 al 1872
scelse di vivere proprio qui, in una tranquilla villa in riva al lago nel sobborgo di Triebschen. Oggi la villa accoglie il
Richard Wagner Museum
(Richard Wagner Weg 27), ricco di partiture originali, strumenti,
memorie e oggetti personali del compositore. Come il suo pianoforte a
coda Erard, ancora utilizzato in occasione di eventi speciali. Da qui,
il
Percorso Wagner si snoda nei luoghi legati alla sua biografia,
come la Chiesa protestante di San Matteo, in stile neogotico, dove il
25 agosto 1870 si celebrò il matrimonio con l’amatissima Cosima, e lo
storico
Hotel Schweizerhof Luzern ,
concentrato di lussi belle époque vista lago (Schweizerhofquai 3, tel.
0041.414100410), dove Wagner scrisse
il terzo atto del
Tristano e Isotta. Nell’albo d’oro dello
Schweizerhof, fitto di artisti e teste coronate, anche Lev Tolstoj e
Mark Twain. Se lo scrittore russo autore di
Guerra e pace e
Anna Karenina rimane stregato dalla bellezza del luogo, l’americano viene colpito da un singolo monumento, quello del
Löwendenkmal, il
Leone di Lucerna:
“Il più triste e commovente pezzo di pietra del mondo”, scrive, opera
dello scultore danese Bertel Thorvaldsen, maestro del Neoclassicismo.
Raffigura un leone morente, trafitto da una lancia, in memoria del
sacrificio delle guardie svizzere di Luigi XIV che, nella Parigi del
1792, difesero il Palazzo delle Tuileries preso d’assalto dalle truppe
della Rivoluzione. Il Leone si trova fuori dai bastioni, in uno slargo
defilato dove si apre anche l’ingresso del
Gletschergarten, il Giardino dei Ghiacciai (Denkmalstrasse
4), curiosità geologica costituita da una trentina di marmitte glaciali
formate dall’erosione del ghiacciaio della Reuss. A pochi passi da qui,
un’altra attrazione da non perdere: l’impressionante
Bourbaki Panorama
(Löwenplatz 11), dipinto circolare di 110 metri di lunghezza per 10 di
altezza, realizzato da édouard Castres tra il 1880 e il 1914. Ritrae la
marcia attraverso la Svizzera dell’esercito francese sotto la guida del
generale Bourbaki durante la guerra franco-prussiana del 1870-71. Sulla
stessa piazza, non può sfuggire un
piccolo chalet con la facciata a graticcio, i vetri a piombo e un’antica insegna con la croce svizzera bianca in campo rosso. è l’
Old Swiss House ,
il ristorante più elegante e d’atmosfera di tutta la città (Löwenplatz
4, tel. 0041.414106171): vecchie boiserie, opere
d’arte e pezzi d’antiquariato come le stube in maiolica multicolore
fanno da cornice a un’eccellente cucina della tradizione (la guida
Gault&Millau ha definito le sue salsicce “una leggenda”),
accompagnata da una carta di vini da veri amatori. Un esempio? La
collezione completa di Château Mouton Rothschild per le annate dal 1911 a
oggi. Insomma, una piccola follia che vale la spesa.
Ma Lucerna non è solo rösti e fondue, rispetto del passato e culto della tradizione.
La contemporaneità ha fatto irruzione con gli interventi dei più celebrati architetti del pianeta. Il primo, negli anni Ottanta, è stato
Santiago Calatrava
con il progetto dell’ingresso della stazione ferroviaria, in
sostituzione di quella ottocentesca polverizzata da un incendio. Poi è
arrivato
Jean Nouvel che, oltre al KKL, ha firmato
The Hotel , l’albergo prediletto da modaioli e cinefili per le sue stanze ispirate ai classici del grande schermo, da
Casanova di Federico Fellini a
Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci, fino a
Le relazioni pericolose
di Stephen Frears (Sempacherstrasse 14, tel. 0041.412268686). Infine, sulle sponde del lago, è
approdata l’accoppiata basilese Herzog & de Meuron per il suo primo
progetto alberghiero, l’ampliamento dell’
hotel Astoria
(Pilatusstrasse 29, tel. 0041.412268888) con la costruzione di una torre in vetro di otto piani che
ospita
3 ristoranti tra i più trendy del momento:
La Cucina , a vocazione tutta italiana ;
Mekong , d’ispirazione orientale ;
Thai Garden ,
15 punti Gault&Millau, tra i migliori indirizzi di asian food
dell’intera Svizzera . Il roof garden è invece
occupato dal
Penthouse Bar ,
luogo deputato di tutti i nottambuli (ven. e sab. aperto fino alle
3.30), che offre cocktail dal valore aggiunto: una vista impareggiabile
sullo skyline della città. Chi ama le ore piccole si segni anche la
Jazzkantine zum Graben
(Grabenstrasse 8), frequentata da studenti di musica, artisti e
intellettuali per l’atmosfera da club e il calendario di concerti di
qualità, jazz e non solo; il
Louis Bar dell’Art Déco Hotel Montana (Adligenswilerstrasse
22, tel. 0041.414190000.)
famoso per le jam session e la carta dei whisky, ricca di oltre 130
etichette di puro malto scozzese; il
Blue del
Renaissance Hotel Luzern
(Pilatusstrasse 15), amato dai più giovani per il design ultramoderno
che fonde in un mix di grande effetto la linearità dell’estetica
cino-giapponese con le esplosioni scenografiche del gusto neobarocco.
LA RIVIERA DEL BENESSERE: un
idromassaggio tra petali di rosa e candele in vasca duplex, con vista da batticuore sulle Alpi che si specchiano nel Lago di Lucerna. Dal bow window della Palace Spa, all’interno dell’
Hotel Palace di Lucerna,
il panorama è da cartolina. E basta, già da solo, a predisporre l’animo
a quella serenità languida e diffusa che regala al relax il massimo
grado di beneficio.
La Palace Spa è una tra le tante strutture di fascino e avanguardia che, negli ultimi anni, hanno trasformato la città e la cosiddetta
Riviera di Lucerna, la regione Weggis-Vitznau-Rigi, in un
autentico paradiso del benessere
(certificato da un marchio di qualità). Complici un’efficienza tutta
svizzera, il clima mediterraneo e una straordinaria cornice naturale,
programmi beauty, antiage e di remise en forme
hanno trovato qui il loro luogo deputato, con protocolli che integrano i
classici della tradizione orientale alle più aggiornate terapie
estetico-curative occidentali.
Pacchetti full day anche solo per un’intera giornata di coccole.