giovedì 29 marzo 2018

PARTIRIPARTI - SVIZZERA IN BICI

Svizzera in bici: l’Itinerario del Mittelland, da Aarau a Losanna

Ideale per ciclisti amatoriali e famiglie, l’Itinerario del Mittelland è il più amato

 

Il Mittelland è la regione della Svizzera compresa tra la zona alpina e il Massiccio del Giura (o Jura). È formata principalmente da colline ma vi sono anche molte pianure e laghi, è la regione maggiormente popolata e comprende le principali città svizzere: Zurigo, Ginevra, Berna, Basilea, Winterthur, Lucerna, San Gallo e Losanna.

E proprio l’Itinerario del Mitteland è il tour in bici più amato dagli appassionati: 370 chilometri e 1600 metri di dislivello, ideale per ciclisti amatoriali e famiglie. Nel percorso si attraversano ampie pianure e valli silenziose, laghi, fiumi e si toccano alcune delle più belle città e attrazioni svizzere. Il Castello di Hagenwil, ad esempio, circondato dall’acqua e proprietà privata della famiglia Angehm dal 1806. Al suo interno oggi vi è un ristorante. O Winterthur, seconda città del cantone di Zurigo, ricca d’arte, storia e natura. Molto carino il centro medievale della città con negozi, ristoranti e mercati che la rendono viva e pulsante.

Aarau, capoluogo del cantone Arguiva, è situata sul fiume Aar ed è famosa per i caratteristici “Dachhimmel”, i tetti a capanna colorati, risalenti al XVI secolo, presenti nel centro storico. Qui è possibile visitare anche il Museo dell’Arte, ampliato dagli architetti Herzog & de Meuron, e il Museo di Storia Naturale “Naturama”.

Ma lungo il percorso si incontra anche Soletta (Solothurn in tedesco) che è la città barocca più bella della Svizzera, dove si svolge un festival cinematografico molto importante, le Giornate di Soletta.
Il Centro Pro Natura Champ-Pittet offre una serie di percorsi naturalistici da fare da soli o in famiglia: il Sentiero naturalistico della torbiera e del bosco, il Sentiero didattico fluviale e il Sentiero didattico del bosco, per un’esperienza a contatto con la natura e gli animali: ontani, betulle, ninfee, vivario, folaghe, volpi, per citare solo alcune delle specie presenti.

Losanna, meta dell’itinerario e quarta città più importante della Svizzera, è situata sulla sponda settentrionale del Lago di Ginevra. Tantissimi i monumenti e luoghi d’interesse presenti: la Cattedrale di Notre-Dame, il Museo Olimpico, il Castello di Saint-Marie e il Castello di Ouchy. Da segnalare anche un vivario con un’esposizione di rettili velenosi.

 

martedì 27 marzo 2018

PARTIRIPARTI - LODZ

Lodz in Polonia è da vedere assolutamente

Lodz è una città della Polonia ricca di contrasti, fatta di ex quartieri operai trasformati in luoghi trendy e set di film

 

Lodz è una città della Polonia ricca di contrasti, dove l’epoca industriale ha lasciato quartieri di fabbriche manifatturiere riqualificati di recente, grandi edifici di mattoni rossi immersi nel verde, intere aree che stanno risorgendo con una velocità impressionante e che fanno della città una nuova meta vivace, piena di cultura, sempre più amata dai turisti, dagli artisti e dagli stessi abitanti.

Lodz ha bellissimi palazzi, spesso residenze proprio degli industriali, di solito adiacenti alle loro fabbriche e alle case degli operai. Il Palazzo di Izrael Poznański, di Edward Herbst, di Karol Schleiber, di Reinhold Richter o di Leopold Kindermann, rappresentano degli esempi magnifici di stili diversi, che rivelano le preferenze estetiche dei loro proprietari. Liberty, lo stile ricorrente in tutta la città, ma anche rinascimentale, neobarocco o l’eclettismo nella sua forma più elegante, tutto questo è presente lungo le strade di Lodz.

Lodz è anche città del cinema polacco tanto da essere chiamata “HollyŁódź”. Qui si trova la celebre Scuola Statale di Cinema, Televisione e Teatro, dove si sono formati registi e attori conosciuti in tutto il mondo, come Roman Polański, Krzysztof Kieślowski, Krzysztof Zanussi o Jerzy Skolimowski. Su via Piotrkowska, la strada principale della città, si apre l’Aleja Gwiazd, il Viale delle Stelle che, come l’Hollywood Boulevard di Los Angeles, è decorata con stelle in bronzo con impressi i nomi di celebri personaggi del cinema polacco. Ma non è soltanto per i nomi famosi che la città è diventata la capitale del cinema in Polonia. Si è meritata questo titolo anche per l’atmosfera unica e affascinante, che ha attirato molti registi che la considerano la location ideale per alcuni set di film. David Lynch, da anni innamorato di questa città, ha paragonato Lodz a un sogno, immortalandola anche in 30 scatti fotografici in bianco e nero.

Lodz è la città della cultura in quanto vanta una vita culturale vivacissima, in grado di competere con Varsavia, Cracovia o Breslavia. Essendo una città post-industriale ha delle vaste zone di fabbriche abbandonate, come la Manufaktura, una volta una delle fabbriche più imponenti e oggi diventata una moderna struttura commerciale, una città nella città, ricca di negozi, luoghi di intrattenimento e di cultura. Qui ha sede per esempio l’MS2, il nuovo Museo d’Arte contemporanea, che ospita importanti collezioni del XX e XXI secolo.

Un altro esempio è Księży Młyn (Il mulino del prete), un vasto quartiere di ex fabbriche e abitazioni operaie che oggi, per il suo fascino particolare, attrae artisti, registi, fotografi e naturalmente turisti. Lodz offre una quantità impressionante di gallerie d’arte, sale da concerto, biblioteche e si svolgono manifestazioni grandi e piccole, distribuite nell’arco di tutto l’anno, alcune riconosciute a livello internazionale, come il Festival Internazionale del Fumetto e dei Giochi (a ottobre), la Biennale d’Arte “Fokus” (settembre), il Festival delle Quattro Culture (settembre), che promuove il dialogo tra le quattro culture presenti storicamente in questa città (la cultura polacca, ebraica, russa e tedesca), il Festival Internazionale del Design (ottobre), il Festival Internazionale della Fotografia (maggio), il Festival Internazionale dei Graffiti (luglio).

Lodz è persino la città della moda e dello shopping. Grazie alla tradizione dell’industria tessile, oggi è riconosciuta anche come la capitale della moda della Polonia. L’evento più importante nel settore della moda è senza dubbio la Fashion Week (ottobre), che attira giovani stilisti da tutto il Paese. Anche per fare acquisti si rivela uno dei luoghi migliori in Polonia: via Piotrkowska, la più lunga strada pedonale in Europa, offre una scelta infinita di negozi dislocati nello spazio di 4 km, intervallati da pub, caffè e ristoranti. Altri poli dello shopping a Lodz sono sicuramente i grandi centri commerciali, come Galeria Łódzka, situata vicino a via Piotrkowska, e la Manufaktura, con i suoi oltre 300 negozi.

La vita notturna e il divertimento fanno di Lodz uno dei luoghi migliori della Polonia dove fare clubbing. Essendo una città universitaria, è piena di studenti, inoltre la sua vivace vita culturale e sociale offre ai visitatori tante possibilità di svagarsi. La via Piotrkowska con i suoi dintorni è una delle zone ad alta densità di locali, spesso sorti negli edifici eclettici o Liberty, restaurati alla perfezione o talvolta decadenti. Da vedere è sicuramente il famoso club Łódź Kaliska, dove, su tre livelli, il design postindustriale si mescola allo stile futuristico. Interessante è anche il Piotrkowska Klub 97, un locale a due piani di vetro e metallo con un pub dal design moderno. Frequentatissimi anche il Rezydencja, uno dei locali più cool, aperto solo il fine settimana, che unisce la musica all’arte contemporanea, e il Bagdad Cafè, uno dei migliori posti dove trascorrere una serata con gli amici, ballare e sorseggiare ottimi cocktail.

 

venerdì 23 marzo 2018

PARTIRIPARTI - TOUR DI LUCCA IN BICICLETTA

Tour di Lucca in bicicletta: alla scoperta degli scorci più suggestivi della città

Dal percorso delle mura a monti e colline che offrono vedute ricche di suggestione: ecco gli itinerari per visitare Lucca in bicicletta

 

Città ideale per gli amanti dei tour in bicicletta, Lucca presenta itinerari ricchi di fascino ed è piena di attrattive da visitare. Il percorso delle mura è completamente pianeggiante, facilmente percorribile in circa un’ora.

L’attuale cerchia muraria di Lucca, lunga 4 chilometri e 223 metri, è frutto dell’ultima campagna di ricostruzione, partita nel 7 maggio del 1504 e terminata un secolo e mezzo dopo, nel 1648. Il percorso sopra la cinta viene attualmente utilizzato per passeggiare, a piedi o in bicicletta, e fare attività fisica, e offre panorami mozzafiato della città. Lungo il percorso, ci sono delle comode discese che consentono l’accesso al centro cittadino.

Qui potrete pedalare attraverso cortili e terrazze fiorite, ammirando palazzi medievali, torri, chiese e monumenti.

Arrivati in corrispondenda di Palazzo Pfanner, residenza del Seicento con uno splendido giardino all’italiana, proseguite verso la Basilica di San Frediano, uno dei più antichi luoghi di culto cattolico della città. Da qui si raggiunge facilmente Piazza Anfiteatro, sede dell’antico anfiteatro romano.

Pedalando fino a Villa Bottini, del XVI sec., dirigetevi verso l’Orto Botanico Comunale, che merita assolutamente una visita, per le collezioni di piante che spaziano da specie provenienti da paesi lontani fino ai tesori della flora locale. Il percorso in bicicletta passa per Torre Guinigi e Torre dell’Orologio, le più alte ed importanti di Lucca, che nel periodo medievale vantava più di 250 torri.
Se cercate scorci ancora più spettacolari, dirigetevi sulle Alpi Apuane, proseguendo verso Bagni di Lucca, nota fin dal I secolo a.C. per i benefici effetti delle sue acque termali.

Qui vi imbatterete anche nello storico Casinò, che può vantare il primato di prima casa da gioco italiana ed europea. Gli amanti della mountain bike possono avventurarsi nel percorso che attraversa la Piana di Lucca e il Compitese e conduce al Monte Serra. Nell’ultimo tratto della salita si possono ammirare panorami mozzafiato, che abbracciano sia la pianura pisana che quella lucchese.

Altra meta ambita dai ciclisti più allenati è Monte Pitoro, famoso per essere stata la salita regina del G.P. di Camaiore. Chi invece desidera fare una passeggiata tranquilla in bicicletta, può optare per il percorso che costeggia il lago di Massacciuccoli, tra strade costellate di uliveti e scorci ricchi di suggestione.

 

mercoledì 21 marzo 2018

PARTIRIPARTI - PRIMAVERA IN EUROPA

I giardini più belli da visitare a primavera

Da Londra a Madrid al nostro Belpaese, ecco i giardini che sbocciano a primavera


Con buona pace della stagione sciistica, la primavera è ormai entrata con tutto il suo stile e volendo pianificare un weekend all’insegna del colore, imperdibile è lo spettacolo dei giardini in fiore.
Tralasciamo quindi, con un po’ di rammarico, mete lontane quanto incantevoli come le fioriture del Central Park newyorkese, del Parco Ibirapuera a San Paolo o dei Royal Botanic Gardens di Sydney, pianificando destinazioni più vicine ma non per questo meno affascinanti.

I londinesi in questo periodo hanno la fortuna di potersi rilassare tra gli scoiattoli vicino a Kensington Palace nell’incredibile scenografia di Hyde Park  con il suo incantevole Serpentine e il celebre galoppatoio. A pochi chilometri vi attendono i Kew Gardens, dichiarati Patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco con 40.000 specie di piante provenienti da tutto il mondo.

Chi passa per Madrid non mancherà certo di far una visita al Parque del Retiro dove vi accoglierà la splendida Rosaleda con un’esultanza di rose provenienti da tutta Europa.

Per gli amanti dei tulipani tappa obbligata è lo storico parco Keukenhof in Olanda, a cui la Primavera sembra regalare tutte le varietà di colori possibili. Milioni di tulipani, giacinti, narcisi: 32 ettari di petali in fiore per circa 15 km dove lo spettacolo del fiume composto da una miriade di tulipani blu vi stupirà dentro questa meraviglia della natura.

Tipica tappa primaverile europea sono i regali Giardini di Versailles parigini, ma volendo scegliere una “Versailles prussiana” ecco a Postdam vicino a Berlino il Parco di Sanssouci che con i suoi tipici castelli è una meta sicuramente da visitare. Concludendo la nostra top europea non mancheranno i giardini del Castello di Sofiero: romantico parco in stile inglese della Svezia meridionale dall’incredibile vista sullo stretto di Öresund.

Non sono certo da meno i parchi del Belpaese: dai Giardini di Castel Trauttmansdorff detti anche i Giardini di Sissi a Merano con i suoi 300mila fiori e 7 km di sentieri dove è stat inaugurato il Giardino degli innamorati  all’imperdibile Parco Giardino Sigurtà di Valeggio sul Mincio, un vero paradiso floreale. Impossibile nominarli tutti, ma tra i più ricchi d’Europa, non manca la scenografia ligure di Villa Durazzo Pallavicini o della Villa Medicea di Castello, tutta fiorentina.

Nel Lazio abbiamo l’incantevole Oasi di Ninfa e, scendendo verso Agrigento, vi attirerà il profumo delle zagare del Giardino della Kolymbetra dove, in un mix di odori e colori, sarete inebriati da candide Myrtaceae, radiose ginestre, lussureggianti tamerici e salici da Eden.

 

lunedì 19 marzo 2018

PARTIRIPARTI - SKI SUNRISE

Grandi emozioni in Val di Sole: mai sciato alle prime luci dell’alba?

Si chiama Ski sunrise e si pratica in tutto l'arco alpino: piste vuote e vergini, colazione ai primi raggi di sole e divertimento puro

 

La sveglia suona alle 4.30. L’emozione di vedere l’alba lassù, in quota, con i primi raggi di sole che illuminano le piste appena battute dal gatto delle nevi e l’idea di solcare, per primi, il manto di neve sul tracciato che si snoda ai piedi della funifor Pejo 3000 fanno presto dimenticare la fatica dell’alzataccia. È il giorno del Trentino ski sunrise e il cammino inizia di buon’ora: si sale al cospetto del vecchio rifugio Mantova, nel cuore del massiccio dell’Ortles-Cevedale, che non sono neanche le sei (in otto minuti di cabinovia si passa dai duemila metri di Tarlenta ai tremila delle vette di Pejo) e si aspetta che arrivi la luce guardando la valle ancora addormentata. Lo sguardo vola sull’Adamello, la Presanella, il gruppo del Brenta, il Lagorai, la Marmolada: la corona delle cime mito del Trentino.

Manca poco, all’alba: il sole arriverà e in pochi minuti dissolverà il buio di un cielo ancora coperto di stelle. Poi si scenderà in rifugio per la prima colazione. Il programma è stabilito. Ma come ogni magia che si rispetti, la sorpresa supera ogni aspettativa. E il cuore si allarga non appena i cristalli di neve si tingono d’oro e, sci ai piedi, ci si lancia nella neve fresca del mattino con i muscoli che fremono di gioia nella consapevolezza di avere, a disposizione, la pista (la bellissima Val della Mite) immacolata e ancora vuota. Completamente vuota. Niente sciatori da schivare e traiettorie da escogitare, ma un mare di neve – vergine, leggera, impalpabile – da solcare come si vuole: curve larghe o condotte con tenacia sportiva; picchiate “a uovo” e leggiadri scodinzoli con il cuore che batte all’impazzata per la sensazione, illusoria, di dominare la montagna. Uno spasso.

L’apertura anticipata degli impianti fa scoprire un modo nuovo e speciale di iniziare la giornata. Lo ski sunrise si pratica, a rotazione, in molte valli trentine. Quella di Pejo racchiude 50 piccole località e rifugi gourmet che lasciano il segno. Uno spicchio di Dolomiti a nordovest di Trento, a 40 minuti d’auto da Madonna di Campiglio, dove la natura regna sovrana: la Val di Sole è infatti in una delle prime aree protette create in Italia, parte, con i contigui Parco Nazionale Svizzero e Parco Regionale dell’Adamello, di uno dei più vasti sistemi di tutela ambientale dell’arco alpino. In più, grazie alla sua posizione geografica tra le più alte vette delle Alpi centrali e orientali d’inverno, le precipitazioni nevose sono abbondanti. Dove sciare in Val di Sole?

La scelta è ampia perché qui si possono fare maratone sciistiche grazie al collegamento sci ai piedi che collega Folgarida, Marilleva, Madonna di Campiglio e Pinzolo, sciando su un unico comprensorio di 150 chilometri con 62 impianti di risalita sotto le Dolomiti di Brenta; dal  Passo Tonale (100 km di piste e 30 impianti che permettono di salire ai 3.000 metri del ghiacciaio Presena) alla piccola Pejo (1600 metri di dislivello e piste per tutte le gambe).

Tre aree sciistiche – la Skiarea Campiglio – Folgarida – Marilleva, quella Pontedilegno – Passo Tonale e quella di Pejo – piste emozionanti (non perdetevi a “nera” Paradiso, 3 km in picchiata da togliere il fiato a Ponte di Legno) e rifugi gourmet: malghe dal sapore d’antan (Malga Frattasecca, a Pejo: raggiungetela con il trekking organizzato con le ciaspole), rifugi high-tech (La Baracca, a Ponte di Legno) e con allevamenti di animali (Baita 3 Larici, a Pejo, ha le mucche Highlander!) e alpin-spa, come la nuova Capanna Presena, a 2.700 metri: solo otto camere in legno chiaro che invogliano all’ultimo pernottamento in quota e centro benessere con grandi vetrate a vista sul ghiacciaio.

Skirama Adamello Brenta è in partnership con Dolomiti Superski. Gli stagionali Dolomiti Superski comprendono 5 giorni di validità nelle località del comprensorio Skirama Dolomiti Adamello-Brenta: Madonna di Campiglio, Pinzolo, Folgarida-Marilleva, Pejo, Ponte di Legno – Tonale, Andalo-Fai della Paganella, Monte Bondone, Folgaria-Lavarone e Brentonicoski. Dette giornate sci vengono abilitate sul supporto dello skipass stagionale Dolomiti Superski, da utilizzare direttamente nel comprensorio Skirama Dolomiti Adamello-Brenta e sono utilizzabili dal 25/11/2017 fino all’1/05/2018 sugli impianti che saranno in funzione.


 

giovedì 15 marzo 2018

PARTIRIPARTI - VARSAVIA

Varsavia, tour nel cuore turistico della città polacca

In giro per Varsavia, città affascinante e ricca di sorprese, alla scoperta del cuore storico e turistico della capitale polacca

 

Varsavia si è sviluppata nel XIII secolo, quando sorse il primo nucleo della città, nell’area occupata oggi dalla città vecchia. Sebbene le prime tracce di insediamenti risalgono alla fine del X secolo, il vero sviluppo ha avuto inizio nel XIII secolo. Occupata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, il 1 agosto del 1944 si rese protagonista di una storica insurrezione che comportò come tragica conseguenza la quasi totale distruzione della città. Nonostante ciò la città si rialzò dalle sue macerie, come ha riconosciuto l’Unesco, inserendo la città vecchia nella lista del Patrimonio mondiale dell’umanità.

Nel 1956, Varsavia divenne la capitale della Repubblica Polacca, trasformandosi nel centro della politica e residenza di numerosi artisti, scienziati e attivisti sociali. In seguito, liberata dalle truppe sovietiche rimase sotto l’influenza del dominio comunista fino agli anni ottanta quando in tutta la Polonia iniziò un inarrestabile processo di emancipazione e liberazione.

Oggi Varsavia è il centro politico e culturale della Polonia, una città moderna, attraente e accogliente, che con il suo fascino e la sua eleganza attira ogni anno milioni di turisti. Vi proponiamo un tour che vi condurrà alla scoperta di Varsavia, una città ricca di sorprese dove trovare ad ogni passo angoli pittoreschi, antiche palazzine, monumenti e musei particolari.

Piccolo gioiello di Varsavia è la città vecchia, con il meraviglioso castello reale, la maestosa cattedrale, e tutt’intorno, piazzette pedonali, passaggi coperti e facciate colorate come nel XVIII secolo. Difficile anche solo immaginare che nel 1944 il quartiere fosse un’unica distesa di macerie e che servirono circa 30 anni per ricostruire fedelmente la Stare Miasto. Attualmente è tornato ad essere il suggestivo centro storico e turistico di Varsavia, con stradine colme di botteghe artistiche e ristoranti tradizionali. Tutte le viuzze convergono verso la piazza del mercato, ma se ci si allontana si scoprono passaggi coperti e portali elaborati.

Una tappa obbligatoria del tour nel cuore turistico di Varsavia è il castello reale, monumento faro della città vecchia, che con la sua torre barocca rossa è l’esempio perfetto della ricostruzione post bellica. Roccaforte dei duchi di Masovia fin dal 1281, l’edifico divenne la residenza dei re di Polonia e sede della Dieta a partire dal 1956. Oggi è possibile visitare i fastosi Saloni di gala, la Sala dei cavalieri e le Camere del Parlamento.

Nel museo del castello, nella Galleria Lanckoronski, si trovano alcune opere di Rembrandt, tra cui La ragazza nella cornice del quadro e Saggio alla scrivania. Vale la pena vedere anche il Percorso delle Cantine culturali della città vecchia e la cripta della cattedrale di San Giovanni. La cattedrale, è stata per secoli, luogo di incoronazioni, matrimoni e funerali reali e nella sua cripta vi sono le tombe dei grandi personaggi polacchi come i duchi di Masovia, l’ultimo re polacco Stanislao Augusto Puniatowski e il grande pianista Ignacy Jan Paderewski. Nei mesi estivi la cattedrale di Varsavia è anche luogo di eventi culturali, concerti e festival musicali.

Un ruolo importante ebbe nella città il “percorso reale”, via di rappresentanza che attualmente collega le tre antiche residenze dei regnanti: il castello reale, il parco Lazienkoski e il Palazzo di Wilanow. Passeggiare – o, perché no, andare a correre – lungo il percorso storico è un vero piacere; si inizia dalla piazza del castello fino ad arrivare nella via Nowy Swiat, piena di negozi e ristoranti. Lungo tutto il tratto reale è possibile ammirare palazzi e ville costruite nel XIX secolo dai ricchi varsaviani, che oggi sono per lo più sedi di ambasciate.

Ai piedi del castello si possono trovare le arcate di Kubicki, accuratamente restaurate, e i giardini su due livelli. In estate la città vecchia è piena di caffetterie con i loro giardini e i mercati, mentre il cortile e le arcate diventano scenario di avvenimenti e festival culturali. Sul lato ovest della piazza vi è il ponte gotico, dimenticato per anni e riscoperto solamente durante gli scavi archeologici condotti nel 1977 in occasione della ricostruzione del castello.

Al centro della piazza del castello vi è uno dei più importanti simboli della città, la colonna di Sigismondo. Fu eretta nel 1644 su iniziativa di re Ladislao IV in onore di suo padre, Sigismondo III Vasa, che trasferì la capitale della Polonia da Cracovia a Varsavia. La colonna è sempre assediata dai turisti e ai suoi piedi si organizzano tutti gli incontri durante la visita del centro storico.
Passeggiando nel cuore turistico della città polacca è impossibile non emozionarsi di fronte alla piazza del mercato, una delle più belle e antiche d’Europa. Fondata a cavallo tra il XIII e XIV secolo un tempo era la piazza principale di Varsavia. Qui si organizzavano le funzioni e le fiere e sempre qui avvenivano le cerimonie per i condannati. Al centro della piazza si può vedere anche il Monumento della Sirena di Varsavia, protettrice e simbolo della città.

Oggi la piazza del mercato non è solo un luogo di appuntamenti e meta di migliaia di turisti, ma anche scenario di numerosi eventi culturali. È particolarmente apprezzata dagli appassionati di musica jazz, che da oltre due decenni occorrono numerosi al festival jazz della città vecchia.

 

martedì 13 marzo 2018

PARTIRIPARTI - NAZARE`

Nazaré in Portogallo è il paesino del surf con le onde più alte del mondo

Nazaré è un piccolo paesino di pescatori in Portogallo, divenuto famoso in tutto il mondo grazie alle gigantesche onde che si infrangono sulle sue coste

 

Un piccolo borgo di pescatori e le onde più alte del mondo: stiamo parlando di Nazaré, cittadina del Portogallo divenuta la Mecca per i surfisti di tutto il mondo. Ogni anno migliaia di appassionati di surf raggiungono questa località per sfidare le onde e raggiungere nuovi record.

Situato sulla costa atlantica del Portogallo, a circa 125 km da Lisbona e 250 da Porto, Nazaré è sempre stato un tranquillo paesino, popolato per lo più da pescatori. Nell’ultimo periodo però è diventato uno dei luoghi di ritrovo dei surfisti, che percorrono chilometri pur di tuffarsi nelle acque di Nazaré.

Le caratteristiche morfologiche del luogo infatti sono molto particolari. Al di sotto di una rupe alta ben 320 metri, l’oceano crea delle onde che arrivano sino a 30 metri di altezza. Questo grazie alla presenza di un canyon sottomarino profondo circa 5 mila metri, che consente all’acqua di accumulare energia. In questo modo le onde raggiungono Playa de Nord con una potenza straordinaria.

Non è un caso dunque se tutti i più grandi surfisti sono passati per Nazaré almeno una volta (o di più) tentando di domare le sue onde. L’ultimo è stato Hugo Vau, sportivo portoghese che ha cavalcato Big Mama, una montagna d’acqua alta 35 metri, entrando nel Guinnes dei Primati.

Prima di lui era stata la volta dell’hawaiano Garrett McNamara, che era salito sulla sua tavola sfidando un’onda di 30 metri, di  Andrew Cotton e del brasiliano Carlos Burle. Fra gli appassionati che hanno cavalcato le onde in questo angolo di paradiso c’è anche Francisco Porcella, concorrente di Ballando con le Stelle e surfista di professione.

Lo sportivo sardo trapiantato alle Hawaii per inseguire il sogno di diventare un surfista, ha raccontato le emozioni provate quando è riuscito a cavalcare l’onda più alta del 2017 proprio a Nazaré. “Febbraio del 2017 è stato un momento molto importante – ha svelato nell’ultima puntata di Ballando con le Stelle -. Tutti quegli anni di surf sulle onde grandi sono stati ripagati quel giorno a Nazaré, in Portogallo. Sono riuscito a cavalcare un’onda molto grande di 22 metri”.

 

 

venerdì 9 marzo 2018

PARTIRIPARTI - TEMPLI D'ORO

Dal Golden Rock Temple al Tempio di Amritsar, quando i templi sono d’oro

Il Golden Rock Temple, il Tempio di Amritsar e il Kinkakuji sono tre templi buddisti completamente d’oro

 

Nello stato di Mon, in Birmania, vi è un tempio incredibilmente affascinante, la Pagoda Kyaiktiyo, detta anche Golden Rock Temple. Questo particolare edificio prende il nome dal fatto che è costituito da una piccola pagoda appoggiata su una roccia gigantesca di circa 7 metri e mezzo, interamente ricoperta d’oro, a sua volta incastrata su un altro masso. Il tempio si trova a circa 1.100 metri sul livello del mare e la particolare posizione fanno sembrare che la pagoda leviti nell’aria.

Secondo la leggenda, i due massi sono tenuti insieme solo da un capello di Buddha, che impedisce alle rocce di scivolare giù per il monte. Il Golden Rock Temple è una delle mete preferite dai turisti, sia per la spettacolarità della sua forma che per la vista incredibile di cui si gode dalla piazza accanto alla pagoda. Non solo, la Pagoda Kyaiktiyo è il terzo luogo di pellegrinaggio buddhista della Birmania, dopo la Pagoda Shwedagon e il Tempio Mahamuni. Sempre secondo la tradizione, i pellegrini che compiono il lungo tragitto dal campo base Kinpun fino al tempio per tre volte in un anno vengono ricompensati con una promessa di ricchezza e buona fortuna. L’accesso alle vicinanze del Golden Rock Temple è riservato ai soli uomini, secondo i dettami della tradizione buddista.
Nel Punjab, in India, vi è un altro tempio completamente d’oro, situato nella località di Amritsar ed è uno dei luoghi di pellegrinaggi in cui recarsi almeno una volta nella vita per i sikh. Il tempio d’oro si trova su un’isola artificiale collegata alla terraferma da un ponte, detto il ponte del Guru. Tutti possono accedere al tempio, purché senza scarpe e col capo coperto. All’interno vi è il Museo dei sikh, per conoscere tutto su questa religione.

Un altro dei templi d’oro, tra i più visitati al mondo, si trova a Kyoto, in Giappone ed è il tempio buddista Kinkakuji o Tempio del padiglione d’oro. Il nome deriva proprio dalla foglia d’oro con cui è ricoperto il padiglione. La pagoda è formata da tre piani e contiene le reliquie del Buddha. Attorno vi è un bellissimo giardino e tutta la struttura è circondata da uno stagno.

 

mercoledì 7 marzo 2018

PARTIRIPARTI - TEPUI

Alla scoperta dei tepui, i monti degli dei in Venezuela

I tepui sono dei meravigliosi e incontaminati altopiani che si trovano tra il Venezuela, il Brasile e la Guyana: andiamo a scoprire di più sulle cosiddette “montagne degli dei”

 

La mano dell’uomo ha inciso sulla natura più di quanto avrebbe dovuto nel corso dei secoli. Ci sono dei luoghi però, così inaccessibili da rimanere incontaminati e inviolati. Come i tepui, le cosiddette “montagne degli dei” che si trovano soprattutto in Venezuela, e più precisamente nella Gran Sabana: così alte e così impervie da essere state per secoli fonte di leggende e racconti mitologici. Luoghi straordinari, che vale la pena conoscere e raccontare.

Cosa sono i tepui?

I tepui sono degli enormi altopiani situati in Venezuela, che si estendono per centinaia di chilometri. La loro formazione risale a circa 450milioni di anni or sono, ma si stima che il loro aspetto sia quello che avevano 20 milioni di anni fa. Ce ne sono circa 112 tra il Venezuela, il Brasile e la Guyana e la loro altezza va dai mille ai 3mila metri sopra il livello del mare. I tepui più famosi sono Neblina, Roraima, Autana, e Auyantepui. Quest’ultimo è il luogo dove sorge la famosa Angel Falls, ossia la cascata più alta del mondo.

Dove si trovano

I tepui si trovano tra la Guyana occidentale, il Brasile e il Venezuela. La maggior parte sono nel Parque Nacional Canaima, dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. In Brasile, invece, è stato istituito il Parco nazionale del Monte Roraima. Scalarli non è semplice, ed è molto difficile che l’uomo possa avventurarsi sulla vetta.

Flora e fauna dei tepui

Tra un tepui e l’altro c’è una distanza enorme. Questo, unito alla loro inaccessibilità, ha fatto sì che ognuno sviluppasse un ecosistema a sé. Nessun tepui è uguale all’altro, nessun tepui ha una flora o una fauna anche lontanamente simile a quelle vicine. Inoltre, il fatto che l’uomo non abbia potuto mettere mano alla natura di questi altopiani, ha fatto sì che ci siano specie animali e vegetali assolutamente uniche. Per anni si è creduto addirittura che, grazie all’ecosistema inalterato, nei tepui fossero sopravvissuti i dinosauri.

Come si sono formati i tepui

I tepui si sono formati dai grandi altopiani di arenaria situati tra la foresta amazzonica e il fiume Orinoco. Con il passare dei secoli questi furono erosi, e dai monti rimasti si svilupparono i tepui. Secondo una teoria presentata nel 2013, questi meravigliosi altopiani sarebbero quello che rimane della parte non erosa dello Scudo della Guyana.

Le grotte sotterranee

Le meraviglie svelate dai tepui però, non finiscono qui. Nel 2014 è stata scoperto nella regione il più lungo sistema di grotte quarzitiche esistente. L’interno è composto da sinistre formazioni geologiche di un colore rosatro e c’è la presenza di un rarissimo minereale, la rossiantonite. Venti chilometri di tunnel e gallerie, con caratteristiche geologiche che non hanno eguali al mondo.






 

lunedì 5 marzo 2018

PARTIRIPARTI - SVIZZERA IN BICICLETTA

Svizzera in bicicletta: pedalando lungo il fiume Reno

La ciclabile in Svizzera attraversa una grande varietà di paesaggi e culture, tra le gole del Reno fino ai tipici ponti di legno

 

Pedalare in Svizzera costeggiando il Reno, è la scelta di numerosi cicloviaggiatori. Fiume simbolo d’Europa, rinomata via d’acqua e di commercio, il Reno è un’inesauribile fonte di sostentamento delle genti insediate lungo le sue rive. Le sue sponde con oltre 1.300 chilometri tra confini naturali e paesaggi incontaminati, partono dalla Svizzera fino all’Olanda, attraversando Francia e Germania.
La prima tappa dalle sorgenti del Reno, fino allo sbocco nel mare del nord inizia sul passo Oberalp, dove ha luogo la sorgente del Reno anteriore (Vorderrhein), quella del Reno posteriore (Hinterrhein) è collocata nei pressi del passo del San Bernardo.

La confluenza delle due sorgenti prende il nome di Reichenau, a pochi km a monte di Coira, la capitale dei Grigioni. Il corso d’acqua termina la sua prima parte nel lago di Costanza a Fussach, in Germania per poi arrivare in Svizzera a Stein am Rhein. A Basilea il Reno svolta a nord per creare un naturale confine tra Germania e Francia. Il percorso sfiora l’Austria e tocca Svizzera, Liechtenstein e Germania, va dal cuore delle Alpi alla città industriale di Basilea passando per Coira, Vaduz e Costanza.

Il panorama della confluenza dei due bracci del Reno è offerto a Reichenau dove si può ammirare tutto il panorama. I ciclisti più intrepidi possono rifocillarsi a Coira al Giger bar, arredato dall’artista Hans-Ruedi Giger, famoso per aver dato vita alle celebri creature di Alien. Non mancano i bagni curativi: chi si ferma a Bad Ragaz non può fare a meno di visitare i suoi centri benessere. Subito dopo si arriva nel principato del Liechetenstein, uno degli stati più piccoli al mondo dove non esiste dogana e la moneta corrente è il franco svizzero.

Il protagonista per eccellenza del luogo è il castello di Vaduz che è situato in collina ed è ammirabile dopo una breve salita; sulla strada invece si nota un enorme cubo di granito nero: è il recente museo d’arte moderna. Poco prima di Speck si supera l’Altenrhein Markthalle o sala del mercato, costruita dall’idea dell’architetto Hundertwasser. Sul lago di Costanza Rorschach ospita il “granaio”, il museo del Kornhaus e la Badhütte, una splendida struttura realizzata direttamente sull’acqua che è ben visibile dal percorso ciclabile lungo la riva del lago.

Se si vogliono visitare anche gli splendidi giardini dell’isola di Mainau sono necessari due giorni; la successiva tappa è Stein am Rhein, collocata all’estremo nordoccidentale del lago, proprio nel punto dove il Reno riprende il suo corso; il centro storico è un vero gioiello descritto da una splendida piazza e un corso. È poi possibile ammirare le imponenti cascate del Reno arrivando a Sciaffusa, dove si può visitare sia il centro storico che l’imponente fortezza Munot, una costruzione di epoca rinascimentale dalla forma circolare.

Da qui si arriva a Basilea, luogo di arrivo del percorso dove si attraversano numerosi comuni visibili sui due lati del Reno. Molto spesso il percorso è disseminato di meravigliosi e caratteristici ponti di legno che collegano le due sponde. Poco prima di giungere a Basilea, si passa per Rheinfelden dove risiede la fabbrica della birra Feldschlösschen e da Augst, luogo dove si trova il celebre anfiteatro ancora oggi attivo.